Oro di Venezia – Oro di Praga

In quella città che è stata definita la periferia e il centro del mondo, la magica Praga che rievoca Franz Kafka, Karel Capek e il geniale pittore Alfons Mucha, ancora oggi si respira un’amosfera particolare carica di vitalità e malinconia insieme.
La mostra che Iva Casson ha realizzato lo scorso aprile presso l’Hotel Carlo IV di Praga in collaborazione con la Boscolo Luxury Hotels, è nata sotto il segno dell’eclettismo, incarnando simbolicamente nel colore l’incontro tra due regine dell’Europa, Praga e Venezia. Si è creato quindi un connubio felice tra lo spazio aristocratico, magico del Carlo IV e lo spazio virtuale, immaginifico delle tele dell’artista, in un rimando continuo fra l’oro, il rosso e l’arancio delle tele e la sontuosità dell’ambiente saturo di asburgica memoria. Partita da Chioggia, Iva Casson ha portato oltralpe i colori e l’atmosfera malinconica della città lagunare, del suo mondo carico di storia, di cultura ma anche di più semplici cose, come i colori e i riflessi del mare e della laguna. Ha interpretato con il colore la sua “venezianità”, il suo sentirsi parte di un mondo così variegato attraverso vedute e orizzonti appena accennati, attraverso silenziose attese di albe e tramonti dove la luce sfalda i contorni rendendo ogni cosa indefinita, suggestiva e misteriosa nella sua impalpabile vaghezza.
Il colore, materico e denso, riscalda lo sguardo irradiandosi oltre l’ambito della tela con accenti di rosso, arancio e giallo, così intensi e profondi che l’ambiente ne è come vivificato e illuminato. L’incontro con il paesaggio e con la storia viene vissuto dalla pittrice anche attraverso la sintesi della forma, dando luogo a geometrie e composizioni in cui la ragione e l’ordine sembrano voler mettere un freno all’impeto dell’emozione. “Fuga in rosso”, “Emozione azzurra” sono il simbolo dell’ambiguità che l’artista vive in se stessa, che ogni artista vive, tra ragione e sentimento, apollineo e dionisiaco, e sono ancora una volta il simbolo dell’incontro magico tra due mondi lontani, due città diverse ma così vicine anche nella carica di spirito che hanno saputo esprimere, avendo dato vita agli spiriti fra i più geniali della cultura europea.
Con questa esperienza Iva Casson ha dimostrato ancora una volta come l’arte possa favorire l’unione e la comunicazione, annullando le differenze, la percezione del tempo e dello spazio. Un’esperienza che ha arricchito la mente e portato nuova linfa alle sue mani, così generose di colori e di emozioni, nell’attesa di nuove sfide da raccogliere, nuove distanze da colmare.
Conclusasi l’esperienza di Praga, la mostra di Iva Casson è attualmente ospitata presso il New York Palace Hotel di Budapest fino al prossimo 10 settembre.

Lucia Majer
[dalla Rivista "ART STYLE" - estate 2008]

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