IVA CASSON PERSONALE DA ARMAN. ACQUERELLI SULLA LAGUNA.

Il fascino della Laguna e delle sue isole che si protendono verso il mare aperto rivive, sublimandosi, nelle opere di Iva Casson, artista che passa con disinvoltura dall'olio all'acquerello, per fermare momenti e situazioni di paesaggi che si nutrono della luce velata dal riflesso cielo-acqua. E che, ad ogni rassegna, stupisce per la leggerezza e la poesia delle sue opere.
Come per la recente personale da Arman a Treviso, dove ha presentato una trentina di pezzi dedicati in gran parte all'isola di Pellestrina. Una Pellestrina lontana dal traffico della terraferma, dove anche i barconi dei pescatori paiono muoversi silenziosi nell'ovattata luminosità e, tuttavia, viva e reale brulicante di vita nella quale la natura si manifesta in tutta la sua bellezza.
Naturale per una artista che risiede nella vicina Chioggia preferire, per le sue opere in plein air, le tecniche dell'acquerello. Una tecnica che esige immediatezza e precisione non concedendo ripensamenti, ma che consente di carpire e fermare le mille sfumature che le ore del giorno regalano alla laguna. La tenue atmosfera delle albe rosate, il pieno sole del meriggio che marca la linea dell'orizzonte nel profilo di case e campanili, l'oro del tramonto che accende il mare di preziosi riflessi per placarsi, in prima sera, in morbide tonalità di verdi, bruni e viola. Come pure l'alternarsi delle stagioni: nel risveglio della primavera che riempie di delicati colori l'arabesco delle barene come nelle accensioni dei pomeriggi estivi che evidenziano gli stacchi ombrosi, nelle vibranti policromie dei tramonti autunnali come nella fredda luce dell'inverno. In un susseguirsi di visioni che "raccontano", assieme al paesaggio e ai suoi mutamenti, pensieri ed emozioni, attraverso la pulizia di una tavolozza rilevatrice dell'anima. Attenta alle sottili segnature, al particolare che caratterizza l'ambiente, alle trasparenze delle velature, all'amalgama delle tonalità che paiono accompagnare la lievità di un andante musicale. La stessa tavolozza, più rigogliosa e vivace, che Iva Casson adopera per i fiori e per le nature morte o nella quale pur "fermando" lo stesso paesaggio e gli stessi angoli dell'isola, affonda il pennello per il materico colorismo degli oli.

Vittoria Magno
[dalla Rivista "TREVISO c'è" n. 6 anno 2003]

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